Casoria, arrestato pericoloso latitante. Michele D’Alessandro in fuga dalla condanna a 4 anni di reclusione

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Casoria, arrestato pericoloso latitante. Michele D’Alessandro in fuga dalla condanna a 4 anni di reclusione

Sorpreso in autostrada mentre cercava di scappare per evitare di scontare la condanna emessa dalla Procura della Repubblica presso la Corte D’Appello di Bologna. Michele D’Alessandro figlio di Luigi, capo dell’omonimo clan operante nell’area stabiese.
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Aveva fatto perdere le tracce e stava organizzando la propria fuga, sorpreso in autostrada è stato tratto in arresto Michele D’Alessandro 35enne ritenuto dagli investigatori un pericoloso pregiudicato, soprannominato “Michele e’ Gigginiello” in quanto figlio di Luigi D’Alessandro capo dell’omonimo clan operante nell’area stabiese. Alle 13.30 dello scorso giovedì, Michele D’Alessandro è stato sorpreso a Casoria sull’autostrada A/1 Milano – Napoli all’interno dell’area di servizio “Masseria Est”, dagli agenti del compartimento di polizia stradale della Campania diretti dal dirigente superiore Giuseppe Salomone. Gli agenti impegnati in un servizio di controllo finalizzato a garantire la sicurezza in ambito autostradale e all’interno delle aree di servizio; hanno notato l’auto dove a bordo c’era D’Alessandro, una Renault Clio con a bordo tre persone, le quali affiancavano un’altra vettura. Gli agenti insospettitisi hanno deciso di intervenire e di bloccare le vetture. Nell’identificare i passeggeri delle auto, hanno scoperto che Michele D’Alessandro  risultava essere colpito da un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica  presso la corte D’Appello di Bologna per scontare una pena reclusiva di 4 anni per vari reati di estorsione continuata commessi avvalendosi delle condizioni di tipo mafioso.  D’Alessandro, dopo essersi sottratto alla cattura, aiutato dai familiari stava preparando la fuga verso un’ignota destinazione, probabilmente cambiando macchina di tanto in tanto. Tratto in arresto, dopo aver espletato le formalità di rito D’Alessandro è stato tradotto presso la casa circondariale di Secondigliano. Sono invece in corso accertamenti per vagliare la posizione delle persone che accompagnavano il 35enne, alcune delle quali appartengono al clan D’Alessandro ricoprendo ruoli di primo piano e principali referenti per la gestione delle attività illecite ed estorsive nell’area stabiese. 

Giovanna Scarano

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