Grumo Nevano, Di Bernardo-Lamanna, il match continua a colpi di comunicati stampa

Grumo Nevano, Di Bernardo-Lamanna, il match continua a colpi di comunicati stampa

Grumo Nevano ( NA )  –  Non conosce tregua il match tra l’Assessore all’urbanistica del comune di Grumo Nevano Mario Lamanna e il consigliere comunale Gaetano Di Bernardo. La querelle è scoppiata all’indomani di una sentenza, sfavorevole, del consiglio di stato riguardante i permessi a costruire concessi nelle zone B. L’assessore Lamanna è stato investito in pieno dalle polemiche che sono susseguite perchè per sua stessa ammissione ha espresso negli anni pareri in merito sempre discordanti tra di loro. Quando era in maggiornaza con il sindaco Angelo Di Lorenzo espresse un parere favorevole; poi successivamnete ritrovatosi in minoranza quando era sindaco Fiorella Bilancio, espresse un parere sfavorevole per poi cambiare ancora una volta opinione nei giorni scorsi esprimendo di nuovo un parere favorevole perchè a suo dire “la sentenza del Consiglio di Stato riguarda solo uno e un solo caso di costruzione in zona B avvenuta sulla base del parere dell’avv. D’Angelo. e che “se il Comune volesse veramente estendere, o espandere che dir si voglia, il contenuto della sentenza del Consiglio di Stato anche agli altri casi verificatisi, che allo stato, ricordiamolo ancora al nostro avvocato, sono coperti da una concessione del tutto legittima, il Comune dovrebbe servirsi dell’istituto dell’autotutela, ossia revocare le concessioni rilasciate e subire tutte le conseguenze (economiche) di un tale atto”. 

Nella polemica salta agli occhi che il suo parere sui permessi a costruire è cambiato negli anni a seconda del  fatto che fosse in maggioranza o all’opposizione del civico consesso. La polemica sui permessi a costruire nelle zone B sta assumendo un ruolo primario nell’amministrazione Chiacchio perchè lo stesso sindaco è stato, sempre per sua stessa ammissione, beneficiario di due licenze edilizie ( oggi passate alla società MaGa Srl la cui rappresentante legale risulta essere la figlia stessa del sindaco  ) concesse in una parte di territroio definito come zona B e su cui oggi gravano addirittura abusi edilizi accertati dall’ufficio tecnico. Difatti è proprio a ciò che si riferisce di Bernardo rispondendo a Lamanna quando fa notare che “dagli atti ufficiali risulta che nel 2011 il Responsabile del Settore urbanistico abbia negato il permesso di trasformazione in abitazione del sottotetto del fabbricato in via Donizetti, di proprietà del Sindaco, riferendosi alla sentenza del TAR, che è precedente a quella del Consiglio di Stato sull’immobile in via Gilioli. Sono gli stessi atti prodotti dall’ufficio tecnico a contraddire quello che sostiene il novello giurista Lamanna”. Per completezza di informazione pubblichiamo a margine gli ultimi  comunicati stampa che sono pervenuti alla nostra redazione.

Giovanna Scarano

Comunicato Ass. Lamanna

AVVOCATO DI BERNARDO LEI IGNORA LA LEGGE!

Ancora una volta, nell’ultima seduta di Consiglio comunale, il consigliere avv. Gaetano Di Bernardo ha dimostrato di essere completamente all’oscuro in materia di leggi e giurisprudenza: cosa piuttosto grave per un uomo di legge.
L’avvocato Di Bernardo ha sostenuto e continua a sostenere che a seguito della famosa sentenza del Consiglio di Stato 4077 del 2015 il Comune dovrebbe estendere, o meglio espandere, il contenuto di tale sentenza a tutte le costruzioni assentite in zona B in base al parere dell’Avv. Guido D’Angelo.
L’avvocato ignora che il Comune non può estendere niente: la sentenza del Consiglio di Stato riguarda solo uno e un solo caso di costruzione in zona B avvenuta sulla base del parere dell’avv. D’Angelo.
L’avvocato non sa, e continua a sostenere il contrario, che la legge citata dal sottoscritto è assolutamente esatta nel caso trattato, così come gli era stato ben spiegato sia dalla consigliera avv. Giuseppina Chianese che dal tecnico ing. Salvatore Flagiello, in quanto se il Comune volesse veramente estendere, o espandere che dir si voglia, il contenuto della sentenza del Consiglio di Stato anche agli altri casi verificatisi, che allo stato, ricordiamolo ancora al nostro avvocato, sono coperti da una concessione del tutto legittima, il Comune dovrebbe servirsi dell’istituto dell’autotutela, ossia revocare le concessioni rilasciate e subire tutte le conseguenze (economiche) di un tale atto.
Ma questo l’Ente non può farlo, proprio per quella famosa legge citata e ricitata dal sottoscritto e che l’avvocato non riesce a comprendere, in quanto per revocare quelle concessioni non può essere trascorso un tempo superiore a 18 mesi dal momento del suo rilascio. E negli ultimi 18 mesi concessioni in zona B in base al parere D’Angelo non ne sono state rilasciate.

Avvocato ho dimostrato che lei ignora le leggi!
Avvocato Di Bernardo: mostri gli attributi e per quello che dico vada a querelarmi!

Grumo Nevano 3 dicembre 2015

L’assessore all’Urbanistica
Mario Lamanna

Comunicato Avv. Gaetano Di Bernardo

COMUNICATO STAMPA DELL’AVV. DI BERNARDO:
L’assessore Lamanna è in uno stato confusionale. Una figura di contorno per un sindaco disposto a tutto o quasi. Sorprende per l’enorme ottusità che gli impedisce di comprendere.

Ho letto con meraviglia mista a tristezza il farneticante comunicato stampa che lo spudorato assessore all’urbanistica, Mario Lamanna, ha inviato alle varie testate giornalistiche locali: la solita azione inconsistente che non sta in piedi.
La solita cortina fumogena per confondere le cose, la solita cortigiana azione elusiva per ingraziarsi il padrone.

A tutti noto come “non tecnico della materia”, Lamanna sorprende per l’enorme ottusità che gli impedisce di comprendere come la questione dell’autotutela sia servita, esclusivamente, a fare chiarezza sulla legittimità delle licenze edilizie rilasciate in base al “famoso” parere del professor Guido D’Angelo. Aver ritrovato, quindi, lo stesso argomento nel suo stoltiloquio, mi porta a ritenere che i casi siano due: o fa finta di non capire, oppure non ascolta e dorme durante i consigli comunali. Per questo ignora che dagli atti ufficiali risulta che nel 2011 il Responsabile del Settore urbanistico abbia negato il permesso di trasformazione in abitazione del sottotetto del fabbricato in via Donizetti, di proprietà del Sindaco, riferendosi alla sentenza del TAR, che è precedente a quella del Consiglio di Stato sull’immobile in via Gilioli. Sono gli stessi atti prodotti dall’ufficio tecnico a contraddire quello che sostiene il novello giurista Lamanna.

Chiarisco come premessa: la questione degli abusi edilizi del Sindaco è politica, solo ed esclusivamente politica.
Come ben saprà l’assessore Lamanna, il dottore Pietro Chiacchio presentò la richiesta di costruire in via Donizetti nel 2003, ben due anni prima del parere del professor Guido D’Angelo. Per due anni la richiesta non fu respinta come sarebbe avvenuto per i cittadini grumesi senza quell’”esperienza” che conta soprattutto nelle stanze del Municipio. Poi, improvvisamente, il magico e risolutorio parere del professore, guarda caso mentre Pietro Chiacchio era consigliere comunale, diede il via a costruire. Il caso fu così lampante che, lo stesso Lamanna, qualche anno dopo, da consigliere di opposizione, maliziosamente fece notare come l’assenza in consiglio comunale del dottore Chiacchio, quando fu ratificata la delibera di giunta con il parere del professore D’Angelo, giustificava che quel parere fu confezionato proprio per favorire l’attuale sindaco. Oggi da assessore ha ritrattato tutte quelle tesi, ben sapendo di avere ragione. Infatti, dalla relazione dell’Ufficio Tecnico è emerso che il sindaco ha goduto di notevoli favori che gli hanno permesso di commettere abusi edilizi, nascondendosi dietro una società di comodo riconducibile a suoi familiari, che per altro erano minorenni o da poco maggiorenni quando questi abusi e irregolarità erano commessi. Abusi, peraltro, di grave entità come la trasformazione abusiva del sottotetto in abitazione, nonostante ben due dinieghi da parte dell’Ufficio Tecnico Comunale, il mancato rispetto delle distanze dagli edifici circostanti, l’edificazione senza la preventiva autorizzazione sismica (il progetto strutturale è stato depositato al Genio Civile solo il 21/10/2015!), mancanza di collaudo e della necessaria autorizzazione d’immissione in fogna.
Inoltre, il fabbricato è stato accatastato solo recentemente, precisamente il 09/11/2015, cioè il giorno prima che si discutesse in Consiglio Comunale la questione dei permessi di costruzione illegittimi rilasciati nelle Zone B, problema che, ovviamente, interessa anche il fabbricato in oggetto. Viene da chiedersi come abbia fatto a pagare l’Imu per tutti questi anni senza che l’immobile fosse accatastato. Sempre che sia stata pagata, mi auguro.

Dopo aver cambiato più volte opinione sullo stesso argomento, arrivando al punto di sbugiardare le proprie dichiarazioni di voto in consiglio comunale, il buonsenso doveva suggerire il più totale silenzio. Lamanna incarna appieno un goffo buffone poiché talmente poco credibile da non essere preso sul serio da nessuno. Gli insulti e le insinuazioni personali che egli rivolge al sottoscritto sono la riprova dello stato confusionale in cui versa; l’estremo tentativo di non perdere l’ultimo treno per il potere, da quando impolverato giaceva in solitudine dopo l’ultima e definitiva sonora batosta personale da candidato consigliere comunale. Lamanna è la figura di contorno ideale per un sindaco disposto a tutto o quasi. Anche di affidarsi mani e piedi a un assessore, disposto a tutto o quasi, pur di restare a galla. Caro Assessore, le sue chiacchiere stanno a zero, mentre i fatti la contraddicono in tutto e per tutto. Io non la querelo, ma la sfido – questo sì – a smentirmi su tutto ciò scritto. Attendo trepidamente la sua risposta che so, non verrà mai.

Avv. Gaetano Di Bernardo

Comunicato Ass. Lamanna

Egregio avvocato, nella sua sconclusionata “non risposta” alla mia lettera aperta del 3 dicembre lei ha voluto sollevare solo un enorme polverone in cui probabilmente si trova a proprio agio: non io e quindi questa sarà la mia ultima interlocuzione per lettera. La prossima volta sarò a sua disposizione per chiarimenti nella sede naturale del dibattito politico, ossia in Consiglio comunale.

Lei ha affermato che avrei avuto difficoltà a rispondere al suo “proclama”, ma, come vede, sono qui a rispondere.
In primo luogo le rispondo che non ho mai avuto un padrone e certo invece lei ha tanti cortigiani intorno che scimmiottano consigli politici e che resteranno attorno a lei finché avranno onori e prebende: di sicuro li perderà non appena non avrà più favori da distribuire. Mentre per il suo suggeritore tecnico, speriamo che collaudi meglio quello che scrive per lei, al contrario di come effettivamente collauda professionalmente.

È preferibile poi non essere tecnico della materia anziché, essere come lei, che dice di essere tecnico e poi ignorare le leggi.

Io nella mia lettera aperta non avevo mai parlato di un caso specifico: avevo parlato di una legge e dell’estendibilità della pronuncia di un organo giudiziario, ma lei, ovviamente, su questo non mi ha risposto, avendo torto marcio.

Poi un caso specifico sicuramente politico non è: se qualcuno ha fatto abusi edilizi solo di abusi edilizi si tratta e su questi, eventualmente, sarà chiamato a rispondere, non certo io.

Poi lei rimarca che io mi troverei in uno stato confusionale: tutta la città sa bene chi dei due si trova in uno stato confusionale, ma voglio essere elegante e non andare oltre.

Lei poi non mi querela semplicemente perché ha paura di quello che potrebbe succedere in un tribunale dove verrebbe fuori che effettivamente lei ignora le leggi ed un giudice potrebbe prendere decisioni a lei certamente sfavorevoli da un punto di vista professionale.

La aspetto quindi in Consiglio comunale per darle tutte le spiegazioni che vuole ma mi raccomando venga più rilassato, al contrario delle ultime volte.

Grumo Nevano 7 dicembre 2015

L’Assessore all’Urbanistica
Mario Lamanna

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