Coronavirus, “Siamo morti che camminano”: la bomba sociale delle partite iva. Il drammatico appello di un barbiere di Grumo Nevano

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Coronavirus, “Siamo morti che camminano”: la bomba sociale delle partite iva. Il drammatico appello di un barbiere di Grumo Nevano

Grumo Nevano (Na) – Il coronavirus oltre all’emergenza sanitaria sta creando un’altra emergenza; forse ancora più pericolosa. Si tratta di quella sociale ed economica che si sta delineando dopo il blocco delle attività produttive. A farne le spese sono e saranno maggiormente gli autonomi, le partite iva, specialmente quelle che fino a ieri erano fonte di reddito per le famiglie monoreddito. Bisogna intervenire subito. I piccoli imprenditori, gli autonomi e tutti coloro che prima gestivano piccole e medie aziende sono davvero in difficoltà. Non bastano i 600 euro mensili stanziati dal Governo. Ci vuole sicuramente qualcosa di più incisivo.

Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ieri ha firmato l’ennesima ordinanza che prolunga la situazione di blocco attuale fino al 14 Aprile. Da sole queste ordinanze non bastono. Bisogna far fronte anche e soprattutto all’emergenza economica altrimenti, si che sarà un ecatombe, specialmente al sud. “Siamo morti che camminano” dice Francesco Albano, un barbiere di Grumo Nevano che ha una famiglia da sostenere e non ha più una fonte di reddito. Per il piccolo imprenditore il Governo deve “congelare” tutte le spese almeno per tutto il 2020 e dare un sussidio che vada oltre i 600 euro in modo da poter far fronte alle spese dei fornitori per gli acquisti di materiale fatti prima del blocco, e di potersi recare al supermercato senza farsi i conti in tasca. Ecco il suo appello su Facebook, drammatico e a tratti acceso nei confronti del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte:

Giovanna Scarano