Acerra, usura, estorsione e detenzione illegale di armi da fuoco. Richiesti 5 arresti dalla DDA

Acerra (Na) – Nella mattinata odierna i militari del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna (NA) hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 5 indagati (3 in carcere e 2 agli arresti domiciliari) poiché gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione per delinquere, usura, estorsione e detenzione illegale di armi da fuoco, reati aggravati dalle modalità mafiose.

L’indagine, condotta dal Nucleo Investigativo e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, è stata avviata a seguito dell’omicidio di Vincenzo Mariniello, alias “o’ cammurristiello” capo dell’omonimo clan. L’omicidio avvenne il 17 Febbraio dello scorso anno ad Acerra,  i cui autori ad oggi non sono stati individuati. Nel corso delle investigazioni sono stati identificati sia il vertice e i collaboratori di un gruppo criminale dedito principalmente all’usura, nonché alcune delle vittime di usura/estorsione, tra cui due artigiani. Inoltre, è stato accertato il tasso usuraio applicato dal sodalizio, che variava dall’8% al 120% mensile; è emerso che lo stesso Vincenzo Mariniello era stato fruitore di un prestito da parte di uno suo sodale, arrestato con l’operazione odierna, a seguito del quale ne sarebbero derivate frizioni interne al clan. Inoltre nel corso delle indagini è emerso che il suocero di Mariniello unitamente ad un esponente di spicco del clan Di Buono di Acerra avevano la disponibilità di due pistole.

Giovanna Scarano

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