Grumo Nevano, Zone D: Il “fuggi fuggi” dinanzi alle responsabilità. Di Bernardo senza maggioranza. Ancora una volta!

Grumo Nevano, Zone D: Il “fuggi fuggi” dinanzi alle responsabilità. Di Bernardo senza maggioranza. Ancora una volta!

Grumo Nevano (Na) – Chi seguiva i consigli comunali nell’era del sindaco Di Lorenzo ricorderà bene i simpatici interventi di un consigliere comunale che molte volte interveniva dicendo: “Signori, qui bisogna capire se il fatto è tecnico o politico“. Con ciò il simpatico consigliere poneva sul tavolo una questione importante invitando tutti i colleghi di maggioranza e opposizione ad esprimere e motivare le loro posizioni sugli atti in discussione. Posizioni che voleva capire se provenire da problemi “tecnici e/o politici“. Purtroppo il vecchio consigliere si è ormai ritirato dalla scena politica e nel civico consesso non c’è più chi pone questa semplice ma fondamentale domanda. Eppure ce ne sarebbe bisogno visto quello che è accaduto nell’ ultimo drammatico consiglio comunale. Pomo della discordia la votazione sull’approvazione della variante normativa delle zone D. Nessuno è riuscito a capire se le posizioni contro o a favore del provvedimento da votare fossero di natura tecnica o politica. Nessuno è riuscito a capire se il provvedimento soffre di qualche incongruenza tecnica oppure è tutto regolare e chi è contro lo è solo perché politicamente la ritiene un atto non a vantaggio della città. Purtroppo in consiglio comunale come sempre, non c’è stato un dibattito politico serio e ragionato ma solo una rissa tra bande politiche. Ancora una volta dunque il sindaco Di Bernardo e la sua amministrazione non si smentisce e regala un’altra perla di “ciucciagine politica” alla città.

Come è possibile che Di Bernardo, arrivi in un consiglio comunale che ha all’ordine del giorno un argomento, cavallo di battaglia della sua campagna elettorale, con una spaccatura politica senza precedenti. L’abbandono di Aldo Chiacchio passato all’opposizione perché a suo dire è stato tradito il mandato elettorale con il voto contrario sulla variante normativa delle zone D, e la nascita di un nuovo gruppo di ben 5 consiglieri guidati da Roberto Marino, che da un lato gli dichiara “amore incondizionato” e dall’altro gli vota contro su argomenti importanti come la variante normativa alle zone D. Come è possibile amministrare una città se si è costantemente sotto scacco e in balia dei vari gruppi politici che minacciano in maniera velata o meno di mandarti a casa ogni qualvolta non saranno soddisfatte le proprie richieste politiche. La spiegazione è solo una: Di Bernardo è politicamente un incapace. Ma questo lo sapevamo già. Siamo ormai in balia della sua incapacità e incompetenza politica da oltre due anni. Ma oggi si è raggiunto il culmine. Il sindaco è all’apice della sua disastrosa carriera politica ( ma al peggio non c’è mai fine). Difatti in appena un anno del suo secondo mandato, che si sta rivelando peggio del primo, registriamo l’ennesimo smottamento nella sua maggioranza. A tutto questo però, ci si aspettava uno scatto di orgoglio di Di Bernardo che senza se e senza ma in consiglio comunale avrebbe dovuto alzarsi, con o senza malore, per dimettersi seduta stante. Ha preferito invece la strada più semplice. Fuggire dalla proprie responsabilità. Di Bernardo però non è l’unico reo di tutto quello che sta accadendo politicamente a Grumo Nevano. Il consiglio comunale ormai non è più un luogo di discussione politica ma è diventato una sorta di ring dove a prendere i cazzotti è sempre e solo la città. Sulle zone D nessuno, ne maggioranza ne opposizione, è riuscito a spiegare le ragioni di una votazione a favore o contro. Abbiamo assistito solo ad una votazione effettuata per ripicca politica nei confronti dell’uno o dell’altro consigliere.

E vogliamo parlare dell’assenza di tutta la giunta comunale? Come è possibile che nessun assessore fosse presente in consiglio comunale? E ancora, il sindaco è dovuto scappare a causa di un “malore” ma il vicesindaco? Ad oggi nessuno sa perché anche il vicesindaco abbia abbandonato il civico consesso. Sulla figura del vicesindaco ci sarebbe molto da dire ma tutti conosciamo la sua storia politica. Un vicesindaco che da anni si professa paladino delle ingiustizie che subisce la città criticando a destra e a manca tutto e tutti, ergendosi ad unico conoscitore della verità e propinando ricette politiche che a suo dire salverebbero la città. E poi? E poi cambia opinione e chi era il male della città diventa dall’oggi al domani il salvatore della patria solo perché oggi magari siede al tavolo politico con lui. Sono anni che passa le giornate a scribacchiare i suoi “Clamoroso” per vicende che di clamoroso hanno poco quanto nulla. Sono anni che alza fantomatiche “barricate” contro provvedimenti che a suo dire metterebbero in ginocchio la città. Gli stessi provvedimenti che però oggi difende a spada tratta. Il più “clamoroso” di tutti la privatizzazione dei tributi. Prima contro, con inviti al prefetto ad inviare commissioni d’accesso, oggi a favore. Chissà perché. Un vicesindaco che passa le sue giornate autocelebrandosi e a scribacchiare sui social una becera propaganda politica che racconta una città che non esiste, senza un minimo di deontologia professionale richiesta da quel tesserino da giornalista che purtroppo gli hanno concesso. Un vicensindaco vero e con gli attributi, Martedì scorso, mentre in consiglio comunale si assisteva ad una vera rissa che di politica non aveva nulla, sarebbe rimasto al suo posto mettendo tutti in riga e avrebbe spiegato alla città cosa stesse accadendo sulle zone D. Avrebbe inoltre spiegato alla città la posizione dell’amministrazione e infine avrebbe ricordato a tutti che ci si trovava in un luogo istituzionale dove anche il linguaggio doveva essere appropriato. E invece no. E’ scappato a fare la crocerossina! Il neonato gruppo guidato da Roberto Marino che sicuramente chiederà l’azzeramento della giunta, se ha un minimo di orgoglio deve richiedere la rimozione immediata del vicesindaco a cui non va dato alcun altro incarico se non quello personale e privato di stare “al fianco” del sindaco. Questo giusto per tamponare una situazione che purtroppo potrà avere solo l’epilogo di accantonare, si spera al più presto, per sempre la disastrosa parentesi Di Bernardo e dare l’opportunità alla città di cominciare una vera e nuova stagione politica. Per quanto mi riguarda continuerò a tenere l’attenzione alta e anche se qualcuno pensa di aver buttato nel dimenticatoio temi importanti come la questione zona ASI, può stare tranquillo che sono sul pezzo.

Giovanna Scarano