Business dei forni crematori. Dopo Frattamaggiore anche Casandrino ci prova. Prevista la gestione privata per 30 anni. Grumo Nevano stretta tra due forni

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Business dei forni crematori. Dopo Frattamaggiore anche Casandrino ci prova. Prevista la gestione privata per 30 anni. Grumo Nevano stretta tra due forni

comune-casandrinoCasandrino (NA) – Il nuovo business dei forni crematori sembra spopolare nella provincia nord di Napoli. Dopo Frattamaggiore anche Casandrino ha bandito la gara d’appalto per  realizzarne uno all’interno del proprio cimitero che è adiacente a quello del vicino comune di Sant’Antimo e a confine con il comune di Grumo Nevano. Il termine ultimo per la presentazione delle offerte è il 6 Giugno prossimo. Chi si aggiudicherà l’appalto costruirà a proprie spese il forno crematorio e ne avrà la gestione per circa 30 anni durante i  quali verserà al comune un minimo del 10% circa degli introiti. Un nuovo modo di batter cassa dunque che i comuni sembrano non vogliono farsi sfuggire dopo quello degli autovelox e delle strisce blu. Lo scorso 4 Aprile a Frattamaggiore, durante un dibattito pubblico tra i cittadini e i sindaci dei comuni della stessa Frattamaggiore, Frattaminore e Grumo Nevano che sono consorziati per i servizi cimiteriali, a cui era presente anche il sindaco di Casandrino Antimo Silvestre; è venuta fuori la vera natura del business. Il forno crematorio previsto per il cimitero di Frattamaggiore e che servirebbe l’utenza di tutti e tre i comuni, per funzionare al meglio e per far si che il concessionario possa ricavarne un  utile da questa attività deve bruciare almeno 1000/1200 salme all’anno  mentre la domanda dell’utenza  sarebbe attualmente di circa 60 salme  annuali. Un numero troppo esiguo per cui si è ipotizzato che l’utenza si dovesse poi allargare ad altri comuni. Bruciare 1200 salme l’anno significa che l’inquinamento prodotto dai fumi sarebbe quasi 20 volte superiore  rispetto a quello prodotto da solo 60 salme.  A questo punto il no dei  cittadini che non hanno intenzione di subire altri fumi tossici e un altro business sulla propria pelle,  è stato unanime. Il sindaco di Frattaminore Vincenzo Caso ha subito chiesto l’annullamento di tutta la procedura, mentre il sindaco di Frattamaggiore ha preso tempo per capire se ci sono ancora margini di “manovra”. Vincenzo Brasiello sindaco di Grumo Nevano invece ha chiesto che sia valutata meglio la fattibilità dell’opera. Quello che deve tenere bene a mente Brasiello è che Grumo Nevano potrebbe ritrovarsi al centro di due forni crematori distanti poco più di qualche chilometro e subire più di tutti i fumi tossici ragion per cui a rigor di logica dovrebbe manifestare , a nome di tutti i cittadini grumesi che rappresenta; il proprio disappunto.  A pochi giorni da quell’incontro dunque Casandrino prosegue per la propria strada ma sarebbe auspicabile che ci fosse anche in questo caso un incontro con i cittadini per capire quale sia veramente l’utilità di costruire un forno crematorio in un cimitero  che a differenza di quello di Frattamaggiore serve un solo comune e dove  si presume dunque che la domanda dell’utenza sia nettamente inferiore alle 60 salme annuali.

Francesca Del Prete

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