Grumo Nevano, “Segui la notizia”; il giornale dell’Azione Cattolica San Tammaro. Un sogno diventato realtà

Grumo Nevano, “Segui la notizia”; il giornale dell’Azione Cattolica San Tammaro. Un sogno diventato realtà

Grumo Nevano (Na) – Mentre tutto il mondo era col fiato sospeso, impaurito e costernato per l’inizio della pandemia, l’Azione Cattolica San Tammaro, ha fatto tesoro di quei momenti bui e di dolore dai quali ha tratto il meglio e ideato un giornale. Un altro tassello che va ad arricchire ancora di più le attività che l’AC San Tammaro offre a tutta la comunità grumese. Per capire meglio questo progetto, abbiamo rivolto alcune domande al presidente Ylenia Solli e al consiglio associativo.

1)Cosa vi ha spinto alla realizzazione del giornalino dell’AC San Tammaro?

Il giornalino associativo “Segui la Notizia” è un progetto nato quando il nostro tempo era continuamente scandito dalle fasi dei D.P.C.M. emanati dal Governo ed ogni limitazione ci portava inevitabilmente a pensare ai forzati cambiamenti che stava subendo il nostro vivere associativo, fatto di legami e di incontri a cui toccava trovare una strada insolita, in un tempo altrettanto insolito.
Assembramento, congiunti, pandemia, quarantena: tante sono state le parole che hanno assorbito la nostra quotidianità, ma quella che ci ha destabilizzati un po’ di più è stata la parola “Fase”.
A noi, soci di AC, suonava strano esprimerci con delle espressioni come “Fase 1”, perché voleva dire alludere ad un tempo statico, triste ed immobile, andando a ribaltare l’uso che ne avevamo fatto fino a quel momento.
Fase, infatti, è un termine che ha sempre fatto parte del nostro lessico associativo, familiare e felice, perché è proprio in fasi che è articolata l’iniziativa annuale dell’Azione Cattolica dei Ragazzi.
E, allora, eccoci qui a riprenderci la bella connotazione del termine che tanto amiamo: per ogni Fase della proposta formativa uscirà un numero di questo giornalino, segno tangibile che l’AC, non solo instancabilmente si forma, ma tenacemente non si ferma.
Non possiamo uscire noi? Allora lasceremo uscire tante Notizie, non prima di averle sottoposte a delle restrizioni (perché la legge è uguale per tutti!). Daremo gambe a fatti e parole solo se veri e necessari, lasciando a casa le pericolose e contagiose Fake News. E proveremo a diffondere positività, altro termine che la pandemia ha stravolto: abbiamo bisogno di ritornare all’essenza della parola, di mettere a tacere il bisogno impellente di volerci circondare del termine “negativo” a tutti i costi, quasi come se le nostre orecchie avessero necessità di sentirlo e la nostra bocca di pronunciarlo.
Quest’anno, dunque, Seguiamo la Notizia, proviamo a sentirci una redazione, raccogliendo informazioni, valutandole e selezionandole che, per certi versi, è la sintesi del cammino di chi si mette alla Sequela di Gesù: leggere i fatti della propria vita, scavare a fondo, fino a riconoscere la sua Presenza.

2)Qual è l’obiettivo che vi siete prefissati di raggiungere?

L’obiettivo che ci siamo prefissati di raggiungere ha un duplice sguardo: il primo va verso l’interno della nostra associazione; il secondo verso l’esterno, verso il mondo che ci circonda. Desideriamo, infatti, che ogni socio si senta chiamato a curare le pagine del giornalino, in relazione al Settore di appartenenza, e che possa vedere in esso un valido mezzo per mettersi in dialogo col mondo.
Nel momento in cui a ciascun socio è stata chiesta la collaborazione per elaborare il giornalino, sono state innumerevoli le frasi del tipo “Ma io non so scrivere!”, “No, io no, non so fare una cosa del genere!”; perché l’idea di scrivere per un giornale ha rimandato immediatamente alle competenze richieste per la scrittura.
Chiaramente non è così. Se l’obiettivo è quello di comunicare la Verità in ogni sua forma, di testimoniare anche attraverso uno stile semplice, allora chiunque può essere in grado di farlo. Lo sguardo verso tutto ciò che è fuori dall’orizzonte dell’AC si pone l’obiettivo di arrivare a tutti, così come la stessa proposta formativa dell’AC non si pone dei limiti. Non è un giornale che vogliamo leggere tra di noi, per autoelogiarci e per sentirci gratificati: è un qualcosa che speriamo risulti interessante a chiunque, anche ad un non credente.

3) Quali sono le tematiche che tratterete?

L’idea del giornalino, come già spiegato prima, nasce con l’intento di “alleggerire” il carico di negatività che siamo costretti a subire ogni giorno. Non si tratta di diffondere notizie inventate o solo notizie positive, ma dare spazio a notizie quotidiane, dalla cura del creato , che ogni giorno è messo a dura prova da noi esseri umani, alla Croce Rossa Italiana, che da tempo è presente sul nostro territorio e nella vita delle persone “senza fissa dimora”; alla Caritas, un’esperienza che abbraccia completamente la tematica che L’AC ha scelto di approfondire quest’anno: il Servizio, inteso non come un gesto o un impegno, ma come un vero e proprio stile di vita. Ancora, abbiamo voluto dare voce agli adolescenti e agli infermieri, la fascia emotivamente più colpita da questa pandemia, perché attraverso i loro racconti possiamo essere maggiormente consapevoli di quello che stiamo vivendo, accrescendo il nostro buon senso. Tuttavia, non vogliamo che questa voce si spenga alla prima uscita, ma che continui a farsi sentire anche attraverso i nostri concittadini: abbiamo messo a loro disposizione sia la rubrica “Ti scrivo per…”, curata dalla dottoressa Clara Cristofaro, psicologa e psicoterapeuta familiare, sia vari contatti, in modo da poter accogliere qualsiasi voce, qualsiasi punto di vista, che non farebbero altro che creare confronti costruttivi. In sostanza, tra articoli, curiosità e interviste non ci poniamo tematiche prestabilite e fisse, cerchiamo di raccontare la nostra realtà, attraverso uno sguardo attento e caritatevole nei confronti dell’Altro, che non ha solo fattezze umane: l’Altro è la Vita nella sua interezza, a cui va data la dovuta importanza e il giusto rispetto.

Un progetto editoriale, che non poteva non avere la benedizione del parroco della Basilica Pontificia San Tammaro Vescovo, Don Carmine Spada al quale abbiamo chiesto:

L’AC San Tammaro è un’istituzione sul territorio grumese. Un punto di riferimento per diverse generazioni che in essa hanno trascorso momenti ludici e di formazione della propria infanzia ed adolescenza. Oggi l’AC SAN Tammaro si presenta alla città con una nuova iniziativa: il giornalino. Come ha accolto questa iniziativa? In che modo da buon pastore guiderà l’AC San Tammaro in questa nuova avventura?

L’Azione Cattolica della Basilica di San Tammaro da diversi decenni continua a essere un punto di riferimento per diverse famiglie che seguono un cammino di spiritualità e di aggregazione, crescendo e rafforzando in sé la familiarità e l’appartenenza alla Chiesa. In quest’ultimo anno, nonostante il tempo particolare che stiamo vivendo segnato dalla pandemia, i membri dell’Azione Cattolica non si sono sentiti smarriti, ma hanno cercato di ritrovare nuove modalità nel continuare a riunirsi, rispettando gli impegni assunti grazie al “SÌ” da loro pronunciato al momento del tesseramento. Il desiderio di sentirsi, pur rimanendo ognuno nelle singole case, membri dell’unica famiglia, li ha spinti a mettersi in gioco per continuare a trasformare la città di Grumo Nevano, facendola diventare la “città della gioia”, che i bambini, i ragazzi e gli adulti vivono nel rispetto delle regole e delle persone.
Oltre ogni distanza, da Nord a Sud, proprio così, perché anche coloro che per motivi dettati dallo studio o dal lavoro si sono trasferiti al Nord, non si sentono esclusi ma continuano a crescere nell’Azione Cattolica, seguendo ogni incontro di formazione o i diversi momenti di preghiera mediante i social. In occasione dell’ultima Pasqua, nel pensiero omiletico, ho manifestato apertamente la mia personale gratitudine ad alcune persone che essendo impedite nel prendere parte alla celebrazione della Veglia Pasquale, hanno chiesto di effettuare una videochiamata tramite WhatsApp per sentirsi uniti a noi, nella nostra amata Basilica! Questo ci permette di comprendere come è forte il senso di appartenenza all’Azione Cattolica e alla Chiesa.
Il Giornalino ci permette di continuare la nostra opera di evangelizzazione, soffermandoci così a riflettere sulla Parola di Dio, incarnandola così alle tematiche del presente. Questa è una lodevole iniziativa, perché ci permette di lavorare tutti insieme, mettendo a disposizione ognuno le proprie doti. C’è chi è esperto nella grafica, chi nella redazione di un articolo o nella realizzazione di una bacheca, chi nell’utilizzo sei social…insomma, tutti si sentono coinvolti allo stesso modo per la realizzazione di un’unica opera: annunciare il Vangelo mediante un giornalino cattolico.
Come parroco, desidero fin da subito ringraziare i ragazzi – unitamente a coloro che lavorano dietro le quinte – per l’impegno, la dedizione e la competenza che stanno impiegando nella realizzazione di questa bella, anzi bellissima opera evangelizzatrice, e al contempo di incoraggiarli perché loro sono la “ricchezza” del nostro territorio. Oggi è difficile manifestare apertamente il proprio pensiero, perché si è esposti a continue avversioni e critiche: loro hanno avuto il coraggio di non fermarsi al timore di parlare apertamente, manifestando il proprio pensiero, che spesso si dissocia dalla logica mondana o dalla massa.

Giovanna Scarano