Villa di Briano, altro sito contaminato. Continua la ricerca dei rifiuti tossici nelle campagne del casertano

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Villa di Briano, altro sito contaminato. Continua la ricerca dei rifiuti tossici nelle campagne del casertano

Vfoto villa di briano 2illa di Briano (CE) –  Gli scavi alla ricerca di rifiuti tossici, iniziati in questa terza settimana di settembre, proseguiranno anche nei giorni a venire. Le campagne del casertano, ancora una volta, diventano tristemente famose e protagoniste principali del disfacimento ambientale. L’indagine è coordinata dalla Direzione Distrettuale  Antimafia  di Napoli. Il Corpo Forestale dello Stato, coadiuvato dall’Arpac sta gestendo i lavori di ritrovamento e analisi dei rifiuti e del terreno. Tra le notevoli quantità di materiale di scarto rinvenute a una profondità di circa 11 metri,  fino ad arrivare alla falda freatica, compaiono  soprattutto fanghi industriali, plastiche e soprattutto amianto in grossa consistenza. La campagna, sottoposta oggi ai lavori delle ruspe, era adibita alla  coltivazione di  mais fino a pochi mesi fa. I lavori di scavo riguardano essenzialmente località San Francesco, a ridosso della Strada Statale 7 bis Terra di Lavoro. Il luogo non è molto distante da un altro appezzamento di terreno esaminato ad inizio anno, che aveva portato alla luce una discarica di rifiuti pericolosi e scarti dell’attività edile provenienti dai lavori della Nola-Villa Literno. A indicare il sito Francesco Della Corte, collaboratore di giustizia ed ex affiliato al clan dei casalesi. Il pentito compare anche come accusatore dell’ex sottosegretario Nicola Cosentino. Gli organi competenti lavorano senza sosta alla ricerca di fusti di rifiuti tossici. Ancora una volta tra i presenti Don Maurizio Patriciello, sacerdote di Caivano  da anni impegnato nella causa. Il problema non è circoscritto alle zone del casertano e del napoletano, i prodotti contaminati sembrerebbero essere finiti sulle tavole di tutti gli italiani e dell’Europa intera. Grossissime quantità sembrerebbero essere state vendute a multinazionali a prezzi irrisori, in modo da scavalcare la concorrenza. La patria della ” mela annurca ”  diviene per l’ennesima volta Terra dei fuochi,  la genuinità di un tempo cede così il passo inevitabilmente   a un velo di malattia e morte.

Rosaria Rocca

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