Grumo Nevano, fare danza un sogno fin da piccoli. L’età giusta per iniziare. L’approfondimento di Accademia Danza Partenopea

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Grumo Nevano, fare danza un sogno fin da piccoli. L’età giusta per iniziare. L’approfondimento di Accademia Danza Partenopea

Grumo Nevano (NA) – Il primo sogno nel cassetto di tutte le bimbe in tenera età è senza dubbio quello di diventare una ballerina da grande. Tutte sognano di indossare il tutù e di volteggiare sulle punte. Così molti genitori cercano di realizzare il sogno dei propri figli, e perché no, di sognare con loro. Spesso succede che, ancor prima di effettuare l’iscrizione alla scuola materna; i genitori si recano presso le scuole di danza per iscrivere i propri figli. Spesso però ricevono come risposta che non è possibile perché sono ancora troppo piccoli. Difatti l’età per poter far iniziare, o meglio avvicinare una bimba o bimbo al mondo della danza classica è dai 3 anni in poi. Da quest’età, fino ai 6 anni, i bambini sono coinvolti con i corsi di propedeutica alla danza, grazie ai quali hanno la possibilità di conoscere il proprio corpo e tutti i movimenti che con esso è possibile fare. I piccoli alunni hanno la possibilità di imparare e di divertirsi, ma soprattutto, così come avviene nell’Accademia Danza Partenopea; hanno l’opportunità di potersi relazionare all’altro stabilendo e scoprendo soprattutto il valore dell’amicizia. Un percorso educativo e formativo, reso possibile presso l’Accademia Partenopea diretta da Fiore Iavarone; grazie alla sua decennale esperienza nel mondo del ballo. Nell’età compresa tra i 5 – 10 anni, i bambini sono più attenti e maggiormente predisposti ad imparare. Dal decimo anno di età, è possibile poter parlare di corso di danza classica a tutti gli effetti. L’età giusta per poter gettare basi solide sulle quali poter costruire una futura carriera brillante, dalle mille sfaccettature. Naturalmente è compito del maestro indirizzare l’allievo, e poiché la danza non è per tutti, non per discriminazione sociale; ma semplicemente perché quel tipo di allenamento potrebbe compromettere una struttura fisica già debilitata e non idonea a sopportare il duro lavoro che ne richiede.

Giovanna Scarano

 

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