Mazze da baseball e spari. Regolamento di conti tra vicini in piazza all’uscita della Santa Messa

Mazze da baseball e spari. Regolamento di conti tra vicini in piazza all’uscita della Santa Messa

Afragola (Na) – Probabilmente covavano rancore da tempo ed hanno pensato di regolare i conti di domenica in Piazza Castello. Due nuclei familiari hanno dato vita ad una violentissima aggressione ieri, domenica 21 Aprile terminata con il ferimento di cinque persone, tre delle quali a colpi d’arma da fuoco e due percosse con delle mazze da baseball. Due delle vittime sono tuttora ricoverate in ospedale a causa delle ferite riportate e una di esse è in attesa di essere sottoposta ad intervento chirurgico per l’estrazione di un’ogiva ritenuta. La terza vittima, dimessa nella serata di ieri a seguito delle cure dei sanitari, ha legami di parentela con gli aggressori ed era presente sul posto, al momento dei fatti, con l’intento di placare gli animi.

Le attività d’indagine, dirette dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord e svolte dalla Polizia di Stato, hanno consentito di ricostruire la dinamica degli eventi e sottoporre a fermo di indiziato di delitto cinque persone, ritenute gravemente indiziate di concorso in triplice tentato omicidio, lesioni, porto e detenzione di arma da sparo e di pubblica intimidazione con uso di armi. L’evento è da inquadrarsi in una, conflittualità tra due nuclei familiari originata da dissidi pregressi per banali questioni di vicinato. Tali contrapposizioni hanno avuto un epilogo nella giornata di ieri, quando gli indagati avrebbero aggredito i componenti del nucleo familiare avverso con l’utilizzo di mazze da baseball, martelli ed un’arma da fuoco. Uno di essi, non ha esitato ad esplodere diversi colpi d’arma da fuoco all’indirizzo delle vittime, nonostante la presenza di numerosi cittadini inermi, che uscivano dalla Chiesa di San Giorgio, dopo la messa domenicale.

All’aggressione avrebbe partecipato anche una donna, la quale avrebbe fornito le mazze da baseball utilizzate dagli indagati, i quali – all’esito dell’attività investigativa svolta – sono stati associati presso la Casa Circondariale di Napoli-Poggioreale.

Giovanna Scarano