Rapina in gioielleria, colpo da 300.000 mila euro

Rapina in gioielleria, colpo da 300.000 mila euro

Dopo due anni d’indagini l’ultimo componente della banda finisce con i ferri ai polsi. 

Acerra – Protagonista di una rapina in una gioielleria, dopo due anni è stato tratto in arresto. Angelo Vivace 20enne residente a Caivano al corso Umberto, volto già noto alle forze dell’ordine; è il destinatario di un’ordinanza di misura cautelare ai domiciliari emessa da tribunale di Nola lo scorso 28 dicembre per essersi reso responsabile di una rapina a mano armata. Il fatto è accaduto il 3 agosto del 2011 ad Acerra presso la gioielleria Piscopo.

Vivace, assieme ad altre tre persone già tutte tratte in arresto, tra cui compare anche una donna razziarono un bottino di 300.000 euro. Il giorno prima di mettere a segno la rapina, Angelo Vivace assieme ad una complice si recarono in gioielleria fingendo di dover comprare un anello di fidanzamento. Dopo aver scelto quello che alla pseudo fidanzata piaceva di più, Vivace lasciò una caparra di 10 euro con la promessa che sarebbe tornato il giorno dopo a prenderlo. Così il giorno seguente, Vivace ritornò assieme alla fidanzata –   complice – , e con loro anche un’altra persona; un uomo, un altro complice; che entrò all’interno della gioielleria qualche secondo dopo la coppia di fidanzatini, appena il titolare aprì la cassaforte per prendere l’anello di fidanzamento.

I tre malviventi minacciarono con una pistola il titolare della gioielleria che era in compagnia della moglie e del figlio, costringendoli a stare accovacciati. In pochi istanti razziarono tutto e fuggirono via a bordo di un auto dove ad attenderli c’era una basista, zio di Vivace. Dopo aver tratto in arresto i primi tre componenti della banda, i carabinieri del nucleo Operativo Radiomobile di Casoria agli ordini del tenete Guglielmo Palazzetti hanno tratto in arresto Angelo Vivace che dopo aver espletato le formalità di rito è stato tradotto presso il proprio domicilio. Nel corso delle indagini gli uomini dell’Arma hanno inoltre scoperto che alcuni componenti della banda erano responsabili anche di colpi messi a segno a Benevento, Scauri, Aversa e a Pozzuoli. Tutti effettuati prima della fruttuosa rapina in gioielleria ad Acerra nell’Agosto del 2011.

Giovanna Scarano